venerdì 5 aprile 2013

Chi sono...

Frequento diverse associazioni di malati di Parkinson, e tutti parlano dell'assistenza al paziente e ai loro famigliari. Famigliari, ma chi sono questi "famigliari"?
I figli, hanno la loro vita. I fratelli, hanno la loro famiglia. Gli amici, alla fine,  ne rimangono pochi. E infine c'è l'altra metà.
La compagna o il compagno sono gli unici che accompagnano la lunga strada della malattia, in ogni momento senza soste, a volte senza aiuti, affrontando tutte le difficoltà che si vengono a creare. Sono quelli che non mollano e che non abbandonano mai la propria metà. Ma in questo arduo percorso il ruolo delle associazioni non spiega la vera difficoltà di questo viaggio.
Non voglio mettere in secondo piano o in contrapposizione il lavoro importantissimo delle associazioni. Grazie a loro ho davvero capito la malattia nella sua interezza e negli aspetti più nascosti, e di questo ne sono grata; anche il malato stesso si mette a confronto con gli altri, si sente meno solo, e prende maggiori stimoli per migliorarsi e per affrontare gli ostacoli, anche quelli che talvolta appaiono insormontabili.

Vorrei riuscire a far parlare questi compagni con un nostro spazio, per scambiarci le nostre opinioni, i nostri punti di vista, le nostre esperienze.
Vorrei parlare a tutti quelli che vivono questa esperienza, con un punto di vista diverso da quello degli occhi del malato ma a fianco a questo, per cercare un modo per sentirci più forti nei momenti più difficili, per consolidare vere amicizie.
Lasciamo ai medici la cura farmacologica, e concentriamoci sui rapporti personali, sulle nostre esperienze da condividere, sulla nostra unione e forza di sostegno, perché è con il confronto che si cresce aiutandosi e migliorando. Non chiudiamo i nostri occhi e non strozziamo la nostra voce davanti al problema.

Rosy

1 commento:

  1. Da 5 anni convivo con la malattia di Parkinson, le associazioni sono state il solo anello di comunicazione con gli altri ammalati e famiglari, dove ho trovato sostegno al cambiamento di vita che la malattia ti obbliga.
    Paolo
    cell. 3384410405

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