lunedì 29 aprile 2013

PASSA TRANQUILLAMENTE TRA IL RUMORE E ...

PASSA TRANQUILLAMENTE TRA IL RUMORE E LA FRETTA, E RICORDA QUANTA PACE PUO’ ESSERCI NEL SILENZIO.

Finchè è possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone.

Dì la verità con calma e chiarezza e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare.

Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine, perché sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te.

Gioisci dei tui risultati così come dei tuoi progetti.
Conserva l’interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo.

Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non accechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è piena di eroismo.

Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all’amore; poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso è perenne come l’erba.

Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall’età lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza.

Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l’improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l’immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.

Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei un figlio dell’universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai diritto ad essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che l’universo ti si stia schiudendo come dovrebbe.

Perciò sii in pace con Dio, comunque tu lo concepisca, e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della tua vita. Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo.

Fai attenzione.
Cerca di essere felice.

Trovato nella chiesa di San Paolo
Baltimora 1692

lunedì 8 aprile 2013

Un Pensiero ....

 Un pensiero per ricordare la nostra Carissima Amica FRANCESCA !
 Che triste oggi ritrovarsi al corso di ginnastica senza di Lei !
 E' mancata da una settimana ,proprio il Venerdì Santo ! Sentiamo tutti la sua assenza !Era Solare, Sorridente ,sempre con un pensiero ed un consiglio positivo per tutti !
 Era la Presidente della nostra Associazione Vicentina Malattia di Parkinson .
 Anche lei era ammalata ma aveva una marcia in più !Svolgeva tante altre attività oltre a questa
. Anche nella malattia una donna si distingue sempre ! Riesce a riempire tutti i momenti della sua vita senza lamentarsi mai, responsabilizzandosi sempre !
 Ciao FRANCESCA !!! Ci Mancherai ! 

venerdì 5 aprile 2013

Chi sono...

Frequento diverse associazioni di malati di Parkinson, e tutti parlano dell'assistenza al paziente e ai loro famigliari. Famigliari, ma chi sono questi "famigliari"?
I figli, hanno la loro vita. I fratelli, hanno la loro famiglia. Gli amici, alla fine,  ne rimangono pochi. E infine c'è l'altra metà.
La compagna o il compagno sono gli unici che accompagnano la lunga strada della malattia, in ogni momento senza soste, a volte senza aiuti, affrontando tutte le difficoltà che si vengono a creare. Sono quelli che non mollano e che non abbandonano mai la propria metà. Ma in questo arduo percorso il ruolo delle associazioni non spiega la vera difficoltà di questo viaggio.
Non voglio mettere in secondo piano o in contrapposizione il lavoro importantissimo delle associazioni. Grazie a loro ho davvero capito la malattia nella sua interezza e negli aspetti più nascosti, e di questo ne sono grata; anche il malato stesso si mette a confronto con gli altri, si sente meno solo, e prende maggiori stimoli per migliorarsi e per affrontare gli ostacoli, anche quelli che talvolta appaiono insormontabili.

Vorrei riuscire a far parlare questi compagni con un nostro spazio, per scambiarci le nostre opinioni, i nostri punti di vista, le nostre esperienze.
Vorrei parlare a tutti quelli che vivono questa esperienza, con un punto di vista diverso da quello degli occhi del malato ma a fianco a questo, per cercare un modo per sentirci più forti nei momenti più difficili, per consolidare vere amicizie.
Lasciamo ai medici la cura farmacologica, e concentriamoci sui rapporti personali, sulle nostre esperienze da condividere, sulla nostra unione e forza di sostegno, perché è con il confronto che si cresce aiutandosi e migliorando. Non chiudiamo i nostri occhi e non strozziamo la nostra voce davanti al problema.

Rosy